domenica 20 dicembre 2015

Tempo di Natale



In queste giornate anomale, miti e soleggiate tanto da ricordare più un mese di marzo che indugi nell’inverno che ha alle spalle che non un dicembre pungente e umido, mi trovo a desiderare un vero... tempo di Natale. Sarebbe un tempo che mi obbligherebbe allora - in questa ora del mattino - ad accendere qualche luce in casa e non invece a dovermi riparare da quel raggio di sole che, per quanto basso sull’orizzonte, attraversa il vetro e si infila sornione nella mia coda dell’occhio.

Il sogno vorrebbe latitudini da tempesta di neve, di quelle che chiudono in casa per giorni, a fare i conti con quanta farina e burro e uova siano rimaste in dispensa. Ad occuparsi di aggiungere legna al camino, mentre in cucina ci si dedicherebbe ad impasti e lievitazioni lente. Il tempo potrebbe allora farsi dilatato, nel guardare i fiocchi che cadono ipnotici su un fondale plumbeo, oppure addirittura inesistente, se si decidesse di allontanarsi dalla finestra per estrarre uno dei libri dalla libreria.

Potrei però accontentarmi di un dicembre umido e freddo, senza manto bianco ma ovattato di nebbia, fatto di strade lucide di una pioggerella pesante. Pomeriggi scaldati da una teiera sempre piena, dal libro dimenticato sulla poltrona e da un ripieno di mirtilli e cannella che fa capolino dalla torta. Un Natale... londinese!