"Finiamo sempre per cercare di sistemare in qualche modo i nostri libri: è un’esperienza estenuante, scoraggiante, ma che a volte ci procura piacevoli sorprese, come quella di trovare un libro, dimenticato a forza di essere occultato, che, rimandando a domani quel che non faremo oggi, ci rimettiamo finalmente a divorare, stesi sul letto a pancia in giù".
(G. Perec, Brevi note sull’arte e il modo di riordinare i libri)
Quando entra in casa, dapprima lo porto nel mio studio. Con disinvoltura, lo lascio da solo sul divanetto. Oppure persino sul pavimento. E me ne vado. Quasi volessi costringermi a trattarlo con distacco. Quasi volessi comunicare a mio marito e alle mie figlie che potrei tranquillamente farne anche a meno, di quello scatolone appena giunto con il corriere. E soprattutto del suo contenuto. «Ah... come? è arrivato?! Guarda, me ne ero proprio dimenticata...!»
Poi, quando gli altri sono nei loro angoli, alle loro scrivanie e faccende e persino il cane dorme tranquillo, inizio a girargli attorno, a soppesarlo: controllo la bolla di consegna, ne saggio le dimensioni, lo giro sottosopra.
Allora, senza tergiversare oltre, prendo le forbici e incido con violenza i lembi di cartone dove qualcuno li ha uniti tra loro. Svuoto meticolosamente i sacchettini gonfi d’aria che determinano la maggior parte del volume, con calma li vado a gettare, ripongo le forbici. Tutto deve essere ordinato, niente deve lasciar trapelare impazienza. Tutto serve a prolungare l’attesa, tutto serve a rendere ‘perfetto’ quell’istante che ogni volta aspetto, che sia da una settimana oppure da un mese.
Estraggo i libri ad uno ad uno. (Raramente fanno il viaggio da soli...)
Li sfioro, come a conoscerli in carne ed ossa dopo averne visto soltanto la copertina sul catalogo. Sorrido: li riconosco.
Di norma, i nuovi arrivati restano nel limbo - semplicemente impilati gli uni sugli altri ma assiduamente sfogliati e rimescolati - per qualche giorno. Poi, ognuno di essi va a prendere il suo posto nella collezione. Lì dove era giusto, era perfetto, che stesse.